martedì 3 aprile 2012

VOGLIO LA MIA INSALATA!


Ho una figlia di 5 anni che è sempre stata mangiona, fin da appena nata. Ha sempre mangiato tutto molto volentieri, anche in fase di svezzamento. Ha iniziato a dire di no a varie verdure dai 2 anni in su, anche se ora ha ripreso a mangiarle di nuovo.
Voglio raccontare 2 episodi molto carini che hanno per oggetto l'insalata.
Il giorno di carnevale di 2 anni fa era vestita da coniglietta, con tanto di orecchie rosa e baffi disegnati.
Era stata tutto il giorno fuori a guardare maschere e carri, e la sera eravamo a cena a casa dei nonni. La nonna aveva preparato l'insalata, ma la bimba non la mangiava mai. Quella sera disse: "Voglio mangiare l'insalata, perchè i conigli mangiano l'insalata!". E così fece la coniglietta fino in fondo...
L'altro episodio è avvenuto lo scorso anno. Una sera, mentre preparavo l'insalata le ho detto: “Vuoi tagliarla tu la tua insalata?”. Lei fu subito contenta, così le diedi tagliere, coltello e insalata e cominciò a tagliarla (non sto a dire le dimensioni dei suoi pezzi...). Poi la mise in una ciotolina e le diedi olio e sale per condirla.
A tavola ci mettemmo a mangiare e lei mi disse: “Mamma, voglio la mia insalata!” e la mangiò tutta, con grande soddisfazione di noi genitori... e anche e soprattutto sua!
Voglio usare questi episodi per parlare dei bambini, delle loro scelte alimentari e delle nostre risposte di adulti. L'alimentazione dei bambini mette molto spesso in ansia i genitori, e l'ansia non aiuta i genitori ad essere bravi educatori alimentari e a trasmettere il piacere del cibo; non aiuta al tempo stesso i bambini a gustare, sperimentare, accogliere e rifiutare i cibi.
Permettere tutto questo ai bambini significa lasciar loro la libertà di assaggiare e dire sì o no al cibo, senza reagire come se i loro sì e i loro no fossero per tutta la vita! I bambini hanno gusti mutevoli, e molto spesso è il nostro atteggiamento di adulti a favorire il permanere di modalità fisse e negative nei confronti del cibo, trasformando il mangiare in un gioco di potere, che spesso sono i bambini stessi a gestire!
Se invece lasciamo che siano loro a relazionarsi al cibo che NOI abbiamo messo a tavola (la responsabilità di come nutrirli e il potere di scegliere i cibi deve restare degli adulti), allora potranno avvicinarsi con curiosità, con fame, con desiderio e anche con rifiuto. Poter avere questa libertà permette loro di vivere il cibo come momento positivo e non come una lotta.
Dr.ssa Alfonsina Pica
Questo post partecipa al blogstorming di http://genitoricrescono.com/tema-del-mese-educare-a-mangiare/


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